Dieci regole per crescere bambini sani

Spazio al gioco all’aria aperta insieme ad altri bambini. Quattro-cinque pasti al giorno, di cui almeno la cena tutti insieme a tavola per raccontarsi i fatti della giornata. Poi presto a nanna. No a metodi di punizione drastici, sì invece alla progressiva responsabilizzazione del bambino. Visite periodiche dal pediatra.

Sono queste in sintesi le regole d’oro per crescere bambini sani, presentato a Milanopediatria2, congresso biennale dei pediatri, ospitato nel capoluogo lombardo che si è concluso domenica scorsa.

“Nella società del progresso, che sembra non aver più bisogno di nulla, servono paradossalmente regole elementari e di buon senso per ristabilire le coordinate, l’itinerario e gli obiettivi di quel percorso di accompagnamento alla crescita dal quale dipende la salute del futuro adulto - dice il Marcello Giovannini, Presidente del Congresso. Ecco il decalogo.

 

1. La salute del bimbo inizia dal pancione

Nella vita del futuro individuo, dal feto all’adolescente, si legge nel decalogo, "il programma di sviluppo (relativamente a quoziente intellettivo, indice di massa corporea, tolleranza glucidica, indici di morbilità o morbidità) può essere modificato dalla donna in età fertile, che dovrebbe evitare il fumo e mantenere un peso adeguato, dalla donna in gravidanza, che con la sua alimentazione può condizionare il peso del neonato, dalla mamma che allatta al seno il proprio bambino e sceglie al momento opportuno un divezzamento su misura.

2. A scuola ci si va a piedi (oppure al pomeriggio si va in bici)

Ogni giorno il bambino dovrebbe fare 45-60 minuti di attività aerobica moderata e prolungata: per esempio andare a scuola a piedi, camminare a passo svelto, fare le scale, giocare a palla, saltare la corda, andare in bicicletta, sui pattini, sullo skateboard, meglio se con gli amici.

In questo modo si ridurrà il tempo che trascorre davanti a tv e computer (le raccomandazioni sono di non superare comunque i 60-90 minuti al giorno) e si creeranno le opportunità per mantenere l’esercizio e favorire il dispendio di energia.

3. Il programma della giornata? Ben definito

È importante che le giornate siano sempre impostate in maniera metodica, con gli stessi orari e i giusti tempi da dedicare ai pasti. I ritmi spesso frenetici dei genitori, la scarsa disponibilità di tempo libero e le tentazioni offerte dalla televisione, portano spesso i bambini a imitare le abitudini dei grandi, andando per esempio a letto in tarda serata. È invece necessario assicurare al bambino un numero adeguato di ore di sonno.

Quanto ai pasti, i bambini hanno bisogno di una ricca prima colazione, che non dovrebbe mai essere saltata (latticini, come latte o yogurt, carboidrati come cereali, pane, fette biscottate, muesli, biscotti secchi e frutta, che può essere sostituita con della marmellata), uno spuntino a metà mattina, il pranzo (che deve essere il pasto principale della giornata), la merenda e una cena leggera.

4. A pranzo e cena carbo+proteine+frutta e verdura

Meglio optare per un piatto unico, costituito da pasta o riso (conditi con carne, pesce, legumi, formaggio, uova), verdura e frutta di stagione oppure per un primo, costituito da pasta o riso conditi con verdura, e un secondo come carne, pesce, legumi, formaggio o uova.

Da non dimenticare verdura e frutta di stagione, preziose per l’apporto di vitamine e sali minerali, che devono essere introdotte due volte al giorno. È importante inoltre che l’alimentazione sia variata, affinchè il bambino possa familiarizzare con i vari sapori. Altrettanto utile è coinvolgerlo nella preparazione dei cibi.

5. Andiamo al parco giochi? Giochiamo a 'strega comanda color ...'

La tendenza dei bambini di oggi è di stare spesso tra le mura domestiche o in luoghi chiusi. È utile invece stimolarli ad apprezzare i giochi di gruppo, le varie forme della natura e il piacere di scoprire le caratteristiche paesaggistiche della zona in cui vivono o di quelle che hanno occasione di visitare.

Anche la riscoperta di alimenti, abitudini e tradizioni locali è utile per rafforzare il legame con il territorio e promuovere cultura e sensibilità al rispetto dell’ambiente.

6. Che cosa hai fatto oggi a scuola?

La tavola, per esempio, può diventare una sede di ritrovo di tutta la famiglia. La televisione dovrebbe essere spenta e non dovrebbero esserci altre fonti di distrazione, in modo da parlare liberamente della giornata.

Il bambino dovrebbe essere invitato a raccontare le attività svolte all’asilo o a scuola, i suoi rapporti con gli amici e, se è sufficientemente grande e interessato, è utile affrontare argomenti di salute o attualità che lo riguardano direttamente (per esempio l’inquinamento, la prevenzione dei piccoli traumi, semplici indicazioni di primo soccorso e così via).

7. Il gioco? E' una cosa seria

Il gioco può essere considerato a tutte le età “nutrimento per la mente”. Non è importante vincere né tantomeno raggiungere un determinato obiettivo, quanto incentivarlo alla creatività e alla libera espressione di pensieri, iniziative e movimenti. Anche la tipologia di gioco dovrebbe essere di volta in volta diversa, dall’attività ideativa e astratta (per esempio giochi di memoria e abilità) a quella costruttiva, scoprendo per esempio materiali nuovi.

Il gioco, inoltre, impone delle regole, che devono essere preventivamente conosciute da tutti i partecipanti e per questo motivo consente anche ai genitori di stabilire insieme al bambino norme comportamentali e di “contrattare” con lui eventuali sue richieste o eccezioni occasionali.

8. Sei arrabbiato? Lo capisco ...

Sentimenti repressi o non manifestati per timore che vengano recepiti come segnali di debolezza dai genitori o aspettative eccessive da parte di questi ultimi favoriscono nei bambini timidezza, insicurezza e ansia, insinuando parallelamente conflitti, desiderio di primeggiare, spirito di agonismo e scarsa tolleranza nei confronti delle proprie fragilità e di quelle altrui.

È opportuno abituare il bambino a esaminare le proprie reazioni comportamentali e a riflettere sui tratti più spinosi del proprio carattere, stimolando in questo modo il senso di autocritica e un’obiettività di giudizio nei confronti degli altri e delle vicende quotidiane. Il bambino deve infatti sentirsi compreso e supportato e non deve farsi alcun genere di problema a riferire ai familiari esperienze o difficoltà incontrate al di fuori dell’ambiente domestico.

9. Autoritari no, autorevoli sì

I bambini sono molto recettivi: un clima di costante minaccia quale deterrente ai loro comportamenti meno graditi o il ricorso a sistemi coercitivi da un lato favoriscono l’insicurezza e dall’altro alimentano l’aggressività.

Il bambino, indipendentemente dall’età, dovrebbe invece trovare nell’adulto comprensione e rassicurazione.

Andrebbe responsabilizzato in proporzione alle sue capacità di affrontare un determinato impegno. Il principale ruolo dei genitori è infatti quello di trasmettere modelli comportamentali corretti, aiutando il bambino a ottimizzare le proprie inclinazioni naturali e a impegnarsi al meglio anche nelle attività per le quali si sente meno portato.

10. Vietato saltare le visite dal pediatra

La medicina di oggi, soprattutto nell’età infantile, è soprattutto orientata alla prevenzione. I bilanci di salute sono "le migliori opportunità per una valutazione generale dello stato di salute, della crescita, di alcune importanti funzioni (es. vista e udito) e del raggiungimento delle varie tappe dello sviluppo neuromotorio e psichico.

Sarà il pediatra a valutare, caso per caso, al di là delle visite standard, l’opportunità di eseguire ulteriori controlli o di prescrivere esami specifici.

 

Άρθρο: Sarah Pozzoli


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